lunedì 19 maggio 2008

Questa cosa mi ha molto colpito !!

Curiosando nel sito http://www.stefanocattinelli.it/ ( già segnalato nel sottostante post ) mi sono imbattuto in queste righe che sotto riporterò. Trattasi di una delle esperienze fatte dalle persone che seguono questa maniera "Olistica" di vivere il rapporto con il proprio animale fino all'ultimo respiro, fino all'ultimo momento. Il racconto della signora è molto toccante, e ancor più la spiegazione del Veterinario sotto. Ho voluto riportarvela per farvi partecipi di questa esperienza e trarne spunto per interpretare al meglio il rapporto con il vostro amico.

4° testimonianza: 27/01/07 Maria
Eravamo sole a letto, io e lei, tutti gli altri se ne erano andati altrove. Da quando eravamo arrivate a casa si era lamentata solo 5 volte, ogni volta mentre cercava di cambiare posizione. Era lucida fino a tre quarti d'ora prima di morire. Poi, negli ultimi 20 minuti il respiro si è fatto più piatto, sono diventati più frequenti i respiri, e ha smesso di deglutire il coktali floreale. Una decina di minuti prima di morire, sdraiata sul fianco, ha cominciato a muovere le zampe anteriori, come se volesse camminare o correre, ma le zampe posteriori erano ferme ------ poi ho guardato bene e ho capito: stava " facendo il pane" ! Qualche altro sospiro dopo non c'era più il riflesso oculare, altri due sospiri e poi la tensione finale ..........


Risposta

La gioia che gli animali sperimentano nel percepire la nostra presenza al loro fianco, nel momento della loro morte, è simile a quella gioia che loro vivono nel massimo della condivisione dell'amore che hanno per noi;é uguale a quei momenti in cui dedicano la loro vita per noi.Sembra un paradosso.... ma è così.L'amore che ci donano quotidianamente rimane inalterato anche nel momento più critico della loro esistenza. Fino all'ultimo respiro sentono la necessità di riconfermare quel patto d'amore che hanno stipulato singolarmente con noi nel momento in cui ci siamo incontrati.Questo patto che, da parte loro, non è mai stato interrotto.Stare a fianco ad un animale in momenti così difficili ci permette di dire: " Guarda che sono qui; non ti ho dimenticato; quel patto d'amore è sempre valido.........."E loro, anche se non capiscono le parole, capiranno ugualmente il senso della frase.

Cosa ne pensate ?

3 commenti:

Raffaella ha detto...

Complimenti per questo inizio!
Come promesso sono qui a seguirvi con interesse!!

Nel leggere il racconto della signora le lacrime non mi sono mancate, in base alla modalità in cui la separazione è avvenuta penso che sia stata fortunata, da quel punto di vista!

Condivo le parole della risposta ma solo nel caso in cui l'umano o gli umani che si trovano in quel tipo di situazione, siano in grado di affrontarla serenamente...per quanto questo sia possibile, ovviamente! Altrimenti credo per l'animale sia meglio abbandonare il suo corpo in tranquilla solitudine senza il suo amato compagno umano in preda al panico che renderebbe il tutto più difficile! In fondo è quello che succede normalmente in natura, di solito quanda arriva il momento gli animali che ne hanno la possibilità vanno a scegliersi un luogo isolato dove nascondersi. Comunque non penso ci sia una verità assoluta perchè dipende anche dall'animale e dal tipo di rapporto che abbiamo con lui.

Sono questioni molto delicate e soggettive, questo è solo il mio pensiero!obbj

Animal's Club ha detto...

Grazie per i complimenti !! Se puoi fai circolare un pò la voce sull'esistenza di questo blog, più siamo meglio è !! Venendo al discorso, certamente dipende dall'umano il saper affrontare questa situazione seneramente, e dipende anche dal suo stato interiore, forse più che al grado di conoscenza sull'argomento. Nel senso che , io credo, ci sono persone "predisposte" a certe esperienze anche senza troppi preparativi, semplicemente perchè gli è ovvio così, mentre altre hanno bisogno di una guida, e magari la trovano in un veterinario "consapevole" piuttosto che in quello con la "siringa facile". Altre invece sono lontane 1000 miglia dal afferrare l'argomento !! Come dici tu, in natura l'animale cerca un luogo isolato quando sente l'arrivo del momento di lasciare il corpo fisico, ma gli animali domestici cercano in noi che gli siamo stati vicino per tanto tempo, un aiuto o meglio forse una compagnia nel momento del trapasso. E il più delle volte aspettano proprio la persona della famiglia che avevano già scelto anche in salute come "preferita" per lasciarsi andare. Per esperienza personale,..... anche se non è di famiglia, ma legata da un forte sentimento !! Detto questo concordo con il tuo finale,sono cose delicate ed ogniuno le vive come crede, il tutto voleva essere solo l'occasione per uno scambio di opinioni sull'argomento !! Speriamo se ne aggiungano altri di commenti, mi piacerebbe conoscere altri punti di vista.

Unknown ha detto...

Concordo pienamente e confermo,per questioni di spazio non elenco le mie esperienze ma del tutto simili,avendo avuto la fortuna di veder meorire i miei "amici"in casa,in particolare un gatto rosso trovatello,certamente di casa e scacciato perchè malato,dopo le cure del caso,rese vane dalla gravità di una bronchite cronica trasformatasi in polmonite causa la vita di strada a cui non era abituato..è venuto sino sotto il letto,mi ha svegliato si è fatto coccolare e poi se ne è andato via..la mattina dopo era morto sul divano "preferito"come se dormisse!